Giovanni Pierluigi da Palestrina è il massimo musicista italiano del Cinquecento ed esponente di punta della scuola polifonica romana rinascimentale, Pierluigi visse principalmente a Roma, alla corte dei papi, rivestendo l'incarico di maestro di cappella presso le principali basiliche patriarcali per oltre quarant'anni. La sua opera fu principalmente legata alla produzione di messe e di musica liturgica per le celebrazioni pontificali.
Nacque a Palestrina, presumibilmente nel 1525, da Sante di Pierluigi, e questo nome ”Pierluigi”, divenne suo cognome. Iniziò la sua educazione musicale in Roma, quale puer cantus a Santa Maria Maggiore, sotto la guida di Rubino Mallapert (un documento del 1537 riporta il nome di Johannem da Palestrina tra i putti cantori della basilica), completandola, sempre nella stessa cappella, probabilmente con i successivi maestri Robert de Févin e Firmin Lebel. Nel 1544 ottenne il posto di organista e maestro di coro della cattedrale di Palestrina e qui, nel 1547, sposò la conterranea Lucrezia Gori, dalla quale ebbe tre figli: Rodolfo (1549-1572), Angelo (1551-1575) ed Igino (1558-1610). Nel 1551 fu chiamato da Giulio III (Giovanni aria Ciocchi del Monte, già vescovo di Palestrina e suo estimatore) alla direzione della cappella di San Pietro. Riconoscente, Pierluigi dedicò al pontefice la sua prima pubblicazione: il primo libro delle messe (4 messe a 4 voci e una a 5, 1554). Queste messe, nella prima e nell'ultima delle quali egli mostra la sua profonda perizia nel contrappunto di scuola fiamminga, collocarono Pierluigi, non ancora trentenne, tra i primissimi e più esperti compositori dell'epoca. Il volume fruttò all'autore (1555) il posto di cantore pontificio; Pierluigi lasciò allora la direzione della cappella vaticana a Giovanni Animuccia, ma nello stesso 1555 il nuovo papa Paolo IV escluse lui e altri cantori da quella pontificia, poiché ammogliati, concedendo loro una pensione. Nel 1555 uscì poi la seconda pubblicazione di Pierluigi: il primo libro di madrigali a 4 voci, contenente 23 madrigali (5 su testo di Petrarca), di stile naturalmente più leggero di quello delle messe: il canto vi scorre gaio e superficialmente espressivo. Nel settembre dello stesso anno Pierluigi diventò maestro di cappella al Laterano e vi restò fino al 1560; fino a quando, cioè, abbandonò il posto per la scarsezza degli stipendi. Nel 1561 Pierluigi assunse la direzione della cappella liberiana (Santa Maria Maggiore). Tra il 1561 e il maggio 1564 preparò e diede alle stampe una prima raccolta di mottetti a 4 voci (36) in cui si nota di già un cosciente avviamento verso uno stile più puro e più trasparente, più consono alle esigenze in quel tempo insorgenti nella Chiesa romana riguardo alla musica sacra.
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